I servizi dominano le nuove iscrizioni di imprese all’anagrafe camerale. A crescere sono soprattutto le attività professionali tecniche e scientifiche, quelle finanziarie e assicurative, oltre ai servizi di informazione e comunicazione
Al 30 giugno 2024 in provincia di Bergamo erano 90.877 sedi di imprese registrate e 82.833 le imprese attive. Rispetto a un anno prima queste sono calate di 239 posizioni, proseguendo con un -0,3% il calo in atto da due anni.
Rispetto a un anno fa, tutti i settori hanno registrato cali, in particolare manifattura, commercio e costruzioni, con l’eccezione dei servizi che registrano un generale aumento (+1,6%). Nello specifico, hanno contribuito a questa crescita le attività professionali tecniche e scientifiche, le attività finanziarie e assicurative, i servizi di informazione e comunicazione, le attività artistiche, le altre attività di servizi, l’istruzione, la sanità e assistenza sociale, le attività di noleggio e agenzie di viaggio e le attività immobiliari. Continuano invece a calare l’alloggio e la ristorazione, il trasporto e magazzinaggio.
Le imprese iscritte più numerose del periodo sono dei servizi complessivamente considerati, che hanno avuto 438 nuove imprese, valore che rapportato al numero delle registrate dà un tasso di natalità pari a 1,2%. A seguire, in ordine di numerosità, le costruzioni, il commercio, la manifattura e l’agricoltura.
Rispetto alla nati-mortalità delle imprese, il secondo trimestre dell’anno si chiude con un saldo tra iscrizioni e cessazioni complessive positivo (+87 unità). Il saldo, depurato dalle cessazioni d’ufficio, risulta ancora più positivo (+431).
Rispetto alla forma giuridica, le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+1,5%), mentre le imprese individuali e le società di persone flettono.
Le imprese straniere attive sono 9.342 (+3,9% su base annua), spinte soprattutto da sanità e assistenza sociale (+21,4%), servizi di informazione e comunicazione (+19,8%), attività professionali e scientifiche (+15,9%), costruzioni (+6,1%), trasporto e magazzinaggio (+5,4%) e alloggio e ristorazione (+4,5%). Le imprese femminili attive sono 17.355, in lieve crescita rispetto a un anno fa. Le imprese giovanili attive, che sono 7.096, sono invece in lieve calo.
Le imprese artigiane registrate al 30 giugno 2024 sono 28.886; quelle attive sono invece 28.831 e con un calo di 20 posizioni registrano una variazione dello -0,1% rispetto all’anno scorso.
Le iscrizioni artigiane nel trimestre sono state 445, in aumento del +5,2% su base annua. Le cessazioni complessive, che possono essere dovute alla chiusura dell’impresa o alla perdita dei requisiti, sono state 387, in aumento del +0,3% rispetto a un anno fa. Il saldo complessivo risulta positivo con +58 unità. Tra i settori, mostrano un lieve dinamismo le costruzioni, le attività professionali e scientifiche e il noleggio.
Come per il totale delle imprese, anche tra le imprese artigiane attive a fine trimestre, crescono i servizi (+1,8%). Una lieve crescita si riscontra anche nell’agricoltura mentre la manifattura, il commercio e le costruzioni sono in calo.
La forma giuridica delle società di capitali artigiane continua a crescere (+3,6%) così come anche le imprese individuali, seppure in forma lieve. Le società di persone, le cooperative e i consorzi presentano invece una variazione negativa rispetto a un anno fa.
Le 107.382 localizzazioni attive tra sedi e unità locali, aumentate rispetto a un anno fa (+165), impiegano 422.058 addetti (di cui 356.183 dipendenti e 65.875 indipendenti).
Tutti i settori economici, a parte l’agricoltura, riscontrano incrementi di addetti totali nelle localizzazioni attive. I servizi registrano complessivamente l’aumento maggiore (+7.022), trainati da trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione, attività artistiche e sportive, attività professionali, tecniche e scientifiche, altre attività di servizi, servizi di comunicazione e informazione e istruzione. Tra i servizi sono invece in calo noleggio e agenzie di viaggio, oltre ad attività finanziarie e assicurative. Dopo i servizi, registrano gli aumenti maggiori le costruzioni, il commercio e la manifattura.
Commenta i risultati il presidente Carlo Mazzoleni: “I dati dell’anagrafe camerale mostrano per il secondo trimestre dell’anno un quadro che testimonia la vivacità del tessuto imprenditoriale bergamasco. Il saldo positivo tra nuove aperture e chiusure è particolarmente evidente nel settore dei servizi, come è stato nei due trimestri passati. Proprio in questo settore aumentano anche le consistenze delle imprese attive. A crescere sono soprattutto le attività basate su conoscenza e innovazione, segnale che c’è un aumento della domanda per questa tipologia di servizi”.