Mutui, la situazione in Lombardia: a ottobre tasso variabile medio al 2,69% e fisso al 3,27%
Scegliendo il variabile su un mutuo ventennale da 150.000 € si risparmiano 43 € sulla rata, ma oltre il 90% dei consumatori continua a preferire il fisso. Dopo l’inversione di rotta per il mercato dei mutui avvenuta a maggio, con i finanziamenti a tasso variabile che sono tornati ad essere più convenienti di quelli a tasso fisso, la forbice tra le due tipologie di finanziamento si è gradualmente aperta nei mesi scorsi a favore del tasso indicizzato. Tuttavia, nonostante il TAN medio meno favorevole la stragrande maggioranza dei consumatori continua a preferire la sicurezza del fisso, che nel 2025 assorbe il 96,6% del totale delle richieste. Questa tipologia di finanziamento, che consente di bloccare la rata mensile del mutuo per l’intera durata dello stesso, rappresenta ancora garanzia di stabilità per tutti coloro che, soprattutto in un clima geopolitico incerto come quello attuale, vogliono mettersi al riparo dalle possibili fluttuazioni del mercato che potrebbero portare i tassi a salire nuovamente. La quota di coloro che invece scelgono il variabile si ferma al 2,6%, dato in aumento rispetto all’anno scorso (quando era dello 0,5%) ma ancora lontana dai livelli del 2023 (6,3% del mix) e del 2022, quando era al 17,7% alla luce di tassi molto più convenienti rispetto a quelli del fisso.
Oggi, la differenza tra le due tipologie di finanziamento è pari a 58 punti base, con i mutui a tasso variabile a 20 e 30 anni che hanno un TAN medio del 2,69%, mentre quelli a tasso fisso si attestano al 3,27% in media, valore storicamente accettabile. Su un mutuo ventennale da 150.000 €, oggi scegliere il variabile permette di risparmiare 43 € al mese e poco meno di 10.450 € sull’intera durata del finanziamento, con la rata che si ferma a 809 € contro gli 852 € del fisso. Inoltre, allungando il mutuo a 30 anni il risparmio mensile sale a 46 € (608 € contro 654 €) e a poco meno di 16.900 € sull’intero finanziamento.
Lo stop ai tagli da parte della Bce a partire dalla riunione di luglio ha portato a una stabilizzazione dei tassi sui mutui a tasso variabile con quelli a tasso fisso che hanno subito un leggero rialzo causato dall’instabilità geopolitica. Rientrata per il momento la minaccia dei dazi, anche questa tipologia di finanziamenti sembra essersi stabilizzata da agosto in avanti, attestandosi su un tasso medio storicamente più che accettabile. Il momento è dunque ancora favorevole per chi vuole bloccare la rata, mentre per ora il risparmio garantito dal variabile sembra essere troppo piccolo per giustificare il rischio dovuto alle fluttuazioni del mercato.
Rispetto allo scorso anno, nel 2025 in Lombardia cala l’età media dei richiedenti, aumentano durata dei mutui e Loan-to-Value
Guardando al mercato dei mutui in Lombardia, nel 2025, secondo i dati di MutuiOnline.it, si osserva una leggera diminuzione dell’età media dei richiedenti, che passa da 39 anni nel 2024 a 38 anni e 9 mesi nel 2025. Quest’anno nella regione è invece aumentata la durata media dei finanziamenti, che passa da 24 anni e 6 mesi del 2024 a 24 anni e 10 mesi nel 2025, segno di una maggiore fiducia nel mercato anche da parte delle banche, che concedono mutui sempre più lunghi. Per quanto riguarda il Loan-to-Value, ovvero il rapporto tra importo richiesto all’istituto di credito e valore dell’immobile oggetto del finanziamento, in Lombardia si registra una crescita di poco più di mezzo punto percentuale, con il dato che sale dal 68,1% dello scorso anno al 68,9% del 2025. Tra le finalità di finanziamento, nel 2025 in cima alla classifica nella regione troviamo l’acquisto della prima casa, con il 56,7% delle richieste totali, seguito dalla surroga del mutuo (33,1% del mix) e dall’acquisto della seconda casa (7,7%).
Importo medio richiesto: nel 2025 a Milano il dato più alto, a Cremona il più basso
Analizzando i dati dell’Osservatorio relativi al 2025, la provincia di Pavia è quella dove l’età media dei richiedenti di mutuo è più alta di tutta la Lombardia, con un dato di 39 anni e 7 mesi. In quella di Milano, invece, la durata dei mutui è la più lunga dell’intera regione, con una media di 25 anni e 5 mesi, mentre a Sondrio si registrano i più brevi: 23 anni e 4 mesi in media. Per quanto riguarda l’importo richiesto quest’anno, Milano si distingue come la provincia dove il dato è più alto, con una media di 178.863 €, mentre al contrario Cremona è il fanalino di coda della regione con 121.928 €. Infine, anche per quanto riguarda il valore degli immobili nel 2025 Milano si conferma in cima alla classifica, con una media di 296.737 €, mentre Cremona la chiude con 173.257 €.




