Wellbeing aziendale 2.0: la proposta digitale di YBAB
Nell’era del lavoro ibrido e della crescente attenzione alla valorizzazione del capitale umano, il concetto di wellbeing aziendale assume un ruolo strategico nelle politiche HR e di performance. In questo panorama, YBAB – You Before Any Business – società Benefit con sede a Milano – si propone come attore innovativo. Fondata da Maria e Francesca Prete, è un ecosistema digitale che mira a coniugare performance aziendali e benessere individuale di tutti i collaboratori. Attraverso una piattaforma proprietaria, mette a disposizione oltre 400 esperienze personalizzate, fruibili in modalità one-to-one e live, con professionisti certificati.
Con Maria Prete, LombardiaEconomy ha approfondito l’approccio di YBAB, le finalità, i numeri raggiunti e le prospettive future.
YBAB nasce da osservazioni concrete maturate sul campo. Io provengo da quindici anni di esperienza in una PMI di famiglia, mentre Francesca – mia sorella e co-founder – dal mondo corporate. Ognuna di noi, nell’ambito della propria carriera, ha individuato specifiche carenze rispetto alla gestione del wellbeing aziendale: nelle PMI la funzione HR è spesso limitata a payroll e recruitment, mentre nelle grandi imprese si occupa anche di percorsi di benessere per i lavoratori, ma nella maggior parte dei casi vengono calati dall’alto, con scarsa personalizzazione. Da qui l’idea di creare una piattaforma capace di unire efficienza operativa e centralità della persona, offrendo alle aziende un sistema plug & play, attivabile in meno di 24 ore, che consenta a ciascun collaboratore di accedere liberamente a percorsi di wellbeing realmente su misura. Il nome stesso, YBAB – You Before Any Business, sintetizza la nostra filosofia: prima del business vengono sempre le persone.
Il cuore del modello YBAB è una piattaforma digitale proprietaria accessibile tramite mobile app, a cui tutti i collaboratori dell’azienda – dall’impiegato, al manager, fino al dirigente – possono accedere liberamente. All’interno sono disponibili oltre 400 percorsi di wellbeing – costantemente aggiornati – che coprono tutti i pilastri del wellbeing: fisico, mentale, relazionale e sociale. Ogni percorso è one-to-one, live e tailor made, mai preregistrato: questo perché il tempo dedicato al proprio benessere deve necessariamente essere efficace e realmente personalizzato. Collaboriamo con una rete selezionata di oltre 120 professionisti certificati, ciascuno con competenze verticali su specifiche aree (genitorialità, leadership, gestione del tempo, gestione del conflitto, crescita personale). La selezione è curata da un Engagement Manager interno che valuta scrupolosamente ogni candidatura. Questo approccio ci ha consentito di raggiungere un tasso di adesione superiore al 90 per cento, una media nettamente più alta rispetto alle piattaforme generaliste presenti sul mercato.
Dal punto di vista dell’impresa, l’implementazione è immediata: YBAB non richiede alcuna infrastruttura tecnica, né una gestione diretta da parte dell’HR. Si parte con l’analisi dell’obiettivo che si intende raggiungere e poi si passa all’onboarding: l’azienda comunica la decisione di aderire, i collaboratori ricevono l’accesso alla piattaforma e in 24 ore possono iniziare i percorsi. Tutto avviene in un ambiente sicuro e conforme alle policy di privacy: le scelte individuali restano riservate, mentre l’azienda riceve report aggregati che permettono di monitorare l’andamento, le aree di maggiore interesse e il tasso di coinvolgimento. La logica è quella di un partenariato strategico, non di un semplice servizio di welfare. Noi non ci proponiamo infatti come fornitori, bensì come partner, perché per noi la crescita dell’azienda rappresenta il successo della nostra soluzione.
Ogni percorso prevede un sistema di valutazione integrato: al termine dell’esperienza, l’utente rilascia un feedback qualitativo. I dati vengono elaborati in tempo reale e restituiti in forma aggregata, permettendo un’analisi puntuale sull’efficacia delle attività e sulla soddisfazione. La misurazione costante ci consente di mantenere alta la qualità del servizio. Oltre a ciò, organizziamo periodicamente riunioni con il management aziendale, per definire – sulla base dei dati analizzati – le successive linee di intervento.
È una delle principali sfide. Alcune realtà si avvicinano a noi per esigenze di compliance – come il mantenimento della certificazione di parità di genere o per gli obiettivi ESG – ma progressivamente comprendono come il wellbeing sia un fattore strategico di competitività. In un mercato segnato da un forte skill mismatch, soprattutto per la Generazione Z, il benessere diventa un driver di attrazione e fidelizzazione. I giovani scelgono infatti aziende in cui percepiscono affinità di valori, non solo vantaggi economici (che restano certamente fondamentali). In questo senso YBAB offre alle PMI l’opportunità di aumentare la propria competitività, in termini di employer branding, grazie all’offerta di esperienze comparabili a quelle dei grandi gruppi internazionali.
In generale, per noi, la tecnologia è un abilitante operativo, non il fine. La piattaforma YBAB nasce digitale e consente di gestire in modo fluido l’intera esperienza, dall’attivazione dei percorsi al monitoraggio dei risultati, senza complessità per l’azienda. L’intelligenza artificiale rappresenta senz’altro uno strumento utile: nel nostro caso, potrebbe aiutarci a velocizzare alcuni processi, migliorare l’interfaccia utente e rendere ancora più semplice l’interazione con la piattaforma. Rimane però sempre uno strumento. Il valore di YBAB risiede nella relazione diretta tra persona e professionista, nella capacità di ascolto e nella qualità dell’intervento: aspetti che nessuna tecnologia può sostituire.
Puntiamo a far comprendere a un numero sempre maggiore di aziende che il benessere dei propri collaboratori è una componente strutturale del capitale produttivo. Vorremmo che soluzioni come YBAB venissero considerate dal mercato del lavoro come infrastrutture strategiche, al pari dell’energia elettrica o di altre materie prime. Per noi il wellbeing non è un costo, bensì un asset: il primo fattore abilitante di competitività per le imprese del futuro.
A cura di Beatrice Elerdini




