La dinamica delle imprese a Cremona, Mantova e Pavia

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Natimortalità delle imprese nei tre territori di Cremona, Mantova e Pavia nel terzo trimestre 2025

I dati relativi alla natimortalità delle imprese nei tre territori di Cremona, Mantova e Pavia, per il terzo trimestre del 2025, elaborati dal Servizio Promozione e Informazione Economica della Camera di Commercio, mostrano complessivamente una ripresa dell’andamento, con una differenza tra iscrizioni e cessazioni di segno più per tutti e tre i territori. Complessivamente, la consistenza del Registro Imprese della Camera di Commercio di Cremona-Mantova-Pavia ammonta a 107.906 aziende registrate a fine settembre. Il tasso di crescita dei tre territori risulta pari al +0,23%, con un posizionamento in territorio positivo anche per la Lombardia (+0,35%) e per l’Italia (+0,29%). Nel panorama lombardo si evidenziano performance in ripresa per tutte le province; ai vertici della classifica troviamo Milano, Brescia e Mantova, mentre, in fondo, si collocano Pavia, Bergamo e Como.

Considerando le sole imprese attive, ovvero al netto delle posizioni che non hanno ancora avviato l’attività o l’hanno sospesa, oppure risultano sottoposte a procedure concorsuali, lo stock risulta pari a 96.778 imprese, in calo del -0,56% su base annua. Per l’Italia e la Lombardia si registra una variazione su base annua sempre negativa, pari rispettivamente al -0,6% e al -0,5%.

Il comparto artigianale, che rappresenta circa un terzo del totale delle imprese iscritte alla Camera di Commercio, mostra nel terzo trimestre del 2025 un tasso di crescita anch’esso complessivamente positivo (+0,14%), così come nel dettaglio dei tre i territori. Anche a livello regionale e nazionale emerge segno più con un valore pari rispettivamente a +0,12% e +0,15%. A livello lombardo tutte le province si collocano in territorio positivo, con le performance migliori per Lodi, Milano e Lecco.

“Nel terzo trimestre dell’anno si colgono alcuni segnali di ripresa del nostro tessuto imprenditoriale, un dato incoraggiante che riguarda anche il comparto artigianale, da sempre elemento distintivo e strategico per i nostri territori”, sostiene il Presidente Gian Domenico Auricchio. “”Il processo di trasformazione che stiamo vivendo da oltre dieci anni è particolarmente evidente nel cambiamento della struttura giuridica delle imprese, con un incremento delle società di capitali a fronte di una diminuzione delle forme tradizionali. Questo fenomeno segnala una evoluzione del nostro sistema produttivo, che si sta progressivamente orientando verso modelli imprenditoriali più solidi e organizzati. Nonostante le difficoltà iniziali di quest’anno, come anticipato si iniziano quindi a intravedere segnali di ripresa, anche se è ancora troppo presto per fare previsioni definitive sull’andamento complessivo del 2025, considerando anche il rallentamento naturale che caratterizza l’ultimo mese dell’anno, dove si svolgono operazioni di aggiornamento del Registro delle Imprese, che spesso comportano procedure di cancellazioni d’ufficio. È essenziale continuare a sostenere le nostre imprese con politiche ad hoc, in grado di accompagnarle nella trasformazione che stanno vivendo, interna e di contesto, rafforzando la competitività e la resilienza di un sistema produttivo che, pur attraversando cambiamenti strutturali, continua a rappresentare il motore della nostra economia.”

Entrando nel dettaglio, relativamente alla provincia di Cremona, il tasso di crescita risulta pari al +0,25%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a +70 unità, per un totale di 27.663 imprese registrate a fine settembre 2025. Considerando le forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,7%), le ditte individuali (+0,2%) e le “altre forme” (cooperative e consorzi), con un +1,1%, mentre emerge una contrazione per le società di persone (-0,3%). Considerando le sole imprese attive lo stock risulta pari a 24.833 imprese, in calo del -0,05% su base annua.

L’analisi delle attività economiche della provincia cremonese evidenzia una contrazione inferiore all’1% ma diffusa nella gran parte dei settori economici tradizionali: agricoltura (-0,26%), attività manifatturiere (-0,34%), commercio (-0,11%), servizi di alloggio e ristorazione (-0,25%), attività immobiliari (-0,29%), servizi di supporto alle imprese (-0,44%) e attività di servizi alla persona (-0,2%). Mostrano, al contrario, un trend positivo le imprese di costruzione (+0,10%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+0,29%), l’istruzione (+0,69%) e le attività artistiche sportive e di divertimento (+0,43%).

Il comparto artigianale cremonese mostra, nel terzo trimestre dell’anno, una sostanziale stabilità, con un saldo positivo tra aperture e chiusure di 3 unità, per un totale di 7.919 imprese registrate a fine settembre, determinando un tasso di crescita di segno più, pari al +0,04%.

Nel dettaglio dei settori principali nei quali opera l’artigianato cremonese, si evidenziano contrazioni nelle attività manifatturiere (-0,46%) e nelle attività di alloggio e ristorazione (-0,85%). Segno più, invece, per le costruzioni (+0,1%), il trasporto ed il magazzinaggio (+1,81%) e per le altre attività di servizi (+0,55%).

Per quanto riguarda la provincia di Mantova, il tasso di crescita risulta pari al +0,3%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a +107 unità, per un totale di 35.486 imprese registrate a fine settembre. Nel dettaglio delle forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,6%) e le ditte individuali (+0,4%) mentre in calo risultano le “altre forme” (cooperative e consorzi), con un -0,3% e le società di persone con un -0,2%.  Considerando le sole imprese attive lo stock risulta pari a 32.077 imprese, in calo del -1,9% su base annua.

L’analisi delle attività economiche della provincia mantovana evidenzia una contrazione per quasi tutti i settori economici tradizionali: l’agricoltura (-0,30%), le attività manifatturiere (-0,56%), le costruzioni (-0,02%), il trasporto e magazzinaggio (-0,36%), i servizi di alloggio e ristorazione (-0,09%), le attività immobiliari (-0,37%) ed i servizi di supporto alle imprese (-0,19%). Mostrano, al contrario, un trend positivo il commercio (+0,08%) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+1,10%).

Il comparto artigianale mantovano mostra, nel periodo luglio-settembre, una sostanziale stabilità, con un saldo tra aperture e chiusure di +9 unità, per un totale di 9.729 unità registrate a fine settembre, determinando un tasso di crescita di segno più, pari al +0,09%.

Nei settori più rappresentativi dell’artigianato mantovano domina un panorama di stabilità con segno positivo nelle imprese di costruzione (+0,26%), di trasporto e magazzinaggio (+0,22%), di attività amministrative e di supporto (+0,50%) e di servizi alla persona (+0,25%). Le imprese manifatturiere spiccano con un tasso di crescita negativo pari a -0,42%.

Relativamente alla provincia di Pavia, il tasso di crescita risulta pari al +0,17%, con un saldo tra aperture e chiusure pari a +74 unità, per un totale di 44.757 imprese registrate a fine settembre. Considerando le forme giuridiche, mostrano valori in crescita le società di capitali (+0,6%), le ditte individuali (+0,1%) e le “altre forme” (cooperative e consorzi) (+0,1%), mentre in calo risultano le società di persone (-0,2%). Considerando le sole imprese attive lo stock risulta pari a 39.868 imprese, in aumento del +0,25% su base annua.

L’analisi delle attività economiche più rappresentative della provincia pavese evidenzia contrazioni in agricoltura (-0,32%), nelle attività manifatturiere (-0,19%), nel commercio (-0,44%), nei servizi di alloggio e ristorazione (-0,44%), nelle attività immobiliari (-0,17%) e nei servizi alla persona (-0,16%). Mostrano, al contrario, un trend positivo le costruzioni (+0,38%), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+1,4%) e le attività amministrative e di supporto (+0,38%).

Il comparto artigianale di Pavia mostra, a fine settembre 2025, un saldo positivo tra aperture e chiusure di +30 unità, per un totale di 13.147 imprese registrate alla fine del terzo trimestre dell’anno, determinando un tasso di crescita di segno più, pari al +0,23%.

Nel dettaglio dei settori prevalenti nei quali opera l’artigianato pavese, si evidenziano contrazioni nelle attività manifatturiere (-0,24%) e nelle attività di alloggio e ristorazione (-0,6%). Segno più, invece, per le costruzioni (+0,35%), il trasporto e magazzinaggio (+0,44%), le attività amministrative ed i servizi di supporto (+0,57%) ed i servizi alla persona (+0,59%).

 

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