L’investor business relator di Next4 Group

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Next4 Group: l’investor business relator come abilitatore di fiducia tra imprese e capitale

In una Lombardia che punta su innovazione e sostenibilità, la fiducia diventa il vero motore di sviluppo. L’Investor Business Relator aiuta le imprese a dialogare con il mercato, trasformando trasparenza e governance in attrattività per gli investitori

Quali sfide e trasformazioni stanno ridefinendo oggi l’identità della Lombardia?

«La Lombardia non è più solo il motore produttivo d’Italia, sta riscrivendo la propria identità economica e innovativa. Lo mostra un dato: nel 2024 l’export ha raggiunto 164 miliardi di euro, il valore più alto di sempre secondo Unioncamere Lombardia. Un risultato che conferma la forza internazionale del territorio in un contesto complesso. Accanto a ciò, le analisi di Assolombarda rilevano una lieve flessione della manifattura del -0,8% ma una crescita dei servizi avanzati del +3,1%, segnale di un modello sempre più orientato a innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Le sfide non riguardano più solo quanto si produce, ma come rendere ciò che si crea leggibile e attrattivo per gli

investitori e connettere competenze, università e imprese in un vero ecosistema. La Lombardia ha la massa critica per farlo, può trasformarsi da regione che produce a regione che innova, guida e attrae».

Come può la regione passare dalla resilienza alla crescita?

Davide D’Arcangelo

«È un passaggio culturale oltre che economico. Trasformare una regione resiliente in una che vuole guidare il cambiamento, mettendo a sistema innovazione, sostenibilità e collaborazione. Il “Rapporto Lombardia 2024 – Sostenibilità è innovazione” mostra che la crescita nasce sempre più da progetti che uniscono imprese, ricerca e istituzioni. Come “Collabora & Innova”, con 130 milioni di euro destinati a filiere miste pubblico-private per favorire innovazione e transizione sostenibile. La Lombardia sta comprendendo che la sostenibilità non è un costo ma una leva competitiva. Il Programma Strategico 2024-2026 va in questa direzione, puntando su filiere produttive, digitalizzazione e ricerca applicata.

In sintesi, la regione può passare da resiliente a propositiva se rende sinergiche innovazione, sostenibilità e cooperazione, valorizzando non solo ciò che fa, ma come, con chi e come lo racconta».

Come nasce la figura dell’Investor Business Relator e che ruolo può avere nel sistema lombardo?

«L’Investor Business Relator nasce dall’esigenza di costruire un ponte tra impresa, capitale e territorio. È un’evoluzione dell’Investor Relator tradizionale, pensata anche per PMI, scale-up e imprese innovative che vogliono dialogare con il mercato dei capitali.

In una regione come la Lombardia, dove convivono distretti e poli tecnologici, il ruolo diventa strategico. L’IBR traduce il

linguaggio del capitale, prepara l’impresa a essere investibile e valorizza l’innovazione.

Aiuta a costruire governance solide, narrazioni economico-finanziarie coerenti e relazioni durature con il mercato.

Quando le imprese diventano più trasparenti e credibili, cresce anche l’attrattività del territorio. Per questo l’IBR è un abilitatore di competitività di sistema, capace di rendere la Lombardia non solo produttiva, ma anche “investibile”».

Cosa significa costruire fiducia tra impresa e capitali?

«È il cuore del lavoro di un IBR: creare un linguaggio comune tra chi genera valore e chi lo finanzia. La fiducia nasce da trasparenza, coerenza e dati credibili. L’IBR aiuta l’impresa a raccontare la propria storia economica in modo chiaro, mostrando come cresce e con quali risultati. In Lombardia questo è decisivo, gli investitori valutano sempre più qualità e continuità delle informazioni, come conferma l’OCSE nel Corporate Governance Factbook 2025. L’IBR trasforma la trasparenza in fiducia e la fiducia in investimento».

Quali errori commettono più spesso le imprese nella comunicazione ai mercati?

«Il più frequente, soprattutto tra le PMI, è confondere la comunicazione ai mercati con il marketing, due linguaggi diversi. Il marketing parla ai clienti, la comunicazione finanziaria agli investitori.

Molte aziende raccontano il prodotto o la passione imprenditoriale, ma non la visione, la governance e la capacità di misurare i risultati. In Lombardia, dove oltre il 90% delle imprese sono PMI, il problema è amplificato. Secondo gli Osservatori del Politecnico di Milano, nel 2025 solo una su cinque usa in modo strutturato strumenti di data analysis o KPI integrati. Altro errore è considerare la sostenibilità un adempimento formale e non un fattore di valore. Con la CSRD, a pieno regime dal 2025, non basta più dichiararsi sostenibili, bisogna dimostrarlo.

Molte imprese si avvicinano al mercato solo quando serve capitale. L’IBR le aiuta a passare da una comunicazione episodica a una strategica. Gli investitori non comprano solo numeri, ma fiducia».

Come si traduce operativamente l’approccio IBR per le PMI e le scale-up lombarde?

«Con un percorso concreto: parte dall’analisi di governance, trasparenza e coerenza strategica per verificare se esiste una base solida su cui costruire fiducia. Da lì si definisce una equity story chiara e credibile, capace di tradurre obiettivi e risultati in un linguaggio comprensibile al mercato. Segue l’operatività: materiali informativi, incontri con fondi e banche, gestione continuativa della relazione».

Quale visione di sistema può rendere la Lombardia un modello europeo di innovazione?

«La Lombardia è forse il territorio che meglio incarna l’idea di “Disegnare il Futuro”, non si limita più a produrre, ma vuole progettare la propria crescita mettendo in relazione innovazione, capitale e territorio. Assolombarda rileva che qui si concentra il 35% dei centri di ricerca industriale e quasi un terzo dei brevetti europei depositati dall’Italia. ICE– ISTAT conferma che è la prima regione per attrazione di investimenti esteri. La regione è già protagonista, ma pronta a un salto di qualità, passando dall’eccellenza produttiva a una visione condivisa di sviluppo. “Disegnare il Futuro” significa innovare relazioni, linguaggi e processi, mettendo in rete imprese, ricerca e investitori. In questo quadro l’IBR è un tassello essenziale: rende visibile il valore delle imprese e rafforza la competitività del sistema.

Immagino la Lombardia del futuro come un luogo dove innovazione e capitale parlano la stessa lingua, dove la finanza torna motore abilitante e la crescita nasce da fiducia, collaborazione e visione condivisa».

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Immagine di Irene Canziani
Irene Canziani

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