La Lombardia conta il 12,5% delle aziende food&beverage in Italia. Settore Ho.Re.Ca. solido ma digitalizzazione ancora in ritardo
La Lombardia è una delle regioni di punta del settore agroalimentare italiano, con un tessuto imprenditoriale capillare. Basti pensare che nella sola Milano si contano 12.418 locali Ho.Re.Ca., di cui circa 4.963 bar e 6.000 ristoranti. Complessivamente, la Lombardia ospita così il 12,5% delle circa 725.000 imprese italiane del comparto Food & Beverage, più di qualunque altra regione.
Tuttavia, nonostante questa presenza massiccia, il settore registra criticità operative crescenti: ad esempio, nei dati più recenti solo il 26,7% dei pagamenti del canale Ho.Re.Ca. viene saldato puntualmente, mentre oltre il 6% resta in ritardo di oltre 90 giorni. Questo squilibrio pesa sulla liquidità dei distributori e dei produttori locali, a testimonianza della fragilità dei flussi di cassa nel comparto.
A livello nazionale la digitalizzazione delle PMI è ancora bassa: secondo Istat, nel 2024 solo una PMI su quattro presenta un livello di digitalizzazione “alto”. Anche in Lombardia la transizione digitale procede a rilento, nonostante un’attenzione diffusa: nel 2024 il 16% delle imprese lombarde ha pianificato di aumentare gli investimenti in tecnologie digitali, mentre il 60% prevede di mantenerli stabili (Assintel).
E se è vero che le imprese lombarde sono comunque più avanzate di tante altre nelle tecnologie di base (il 74% dispone di sistemi di cybersecurity, il 67% gestisce un sito web aziendale, mentre il 58% utilizza software gestionali), l’adozione di tecnologie innovative è ancora marginale: solo il 2% delle aziende ha implementato soluzioni di Intelligenza Artificiale o blockchain. Le principali barriere segnalate dalle imprese sono la mancanza di risorse economiche e la scarsità di competenze digitali.
In un contesto frammentato come quello lombardo, dove prevalgono micro e piccole imprese, questi limiti rallentano la diffusione di strumenti digitali avanzati e penalizzano l’efficienza organizzativa.
La conseguenza è una filiera Ho.Re.Ca ancora molto legata a processi tradizionali : ordini presi via telefono, email o WhatsApp, magazzini gestiti in parte manualmente, customer care sovraccarico e continui errori di trascrizione. Inoltre, il ritardo nei pagamenti resta un problema cruciale : i dati di settore mostrano che la puntualità media nel comparto Ho.Re.Ca è ferma al 26,7%, con una parte consistente delle fatture saldate con più di 90 giorni di ritardo. Queste inefficienze riducono la competitività di un settore vitale per la regione.
DueBee, startup innovativa fondata da quattro giovani imprenditori – Davide Bruzzese (Presidente), Karim Dhouibi (CSO), Alexander Foessinger (CFO) e Francesco Di Norcia (Growth Architect) – ha colto questo gap digitale con l’obiettivo d i migliorare con AI l’intero processo degli ordini food & beverage per grossisti e distributori, anche in Lombardia. A supportare la diffusione in regione è stato coinvolto l’esperto Pietro Bresciani, con oltre 20 anni di esperienza nel settore.
La piattaforma di DueBee centralizza ordini, magazzino e fatturazione in un’unica dashboard digitale. In pratica, i grossisti possono ricevere ordini h24 direttamente sulla piattaforma, sincronizzare automaticamente le giacenze di magazzino, velocizzare le operazioni di fatturazione e monitorare in tempo reale lo stato delle consegne.
“I dati ci dicono che in Lombardia – come in gran parte d’Italia – la digitalizzazione delle imprese resta ancora bassa ”, spiega Pietro Bresciani, ambassador di DueBee in Lombardia “ Nel settore Ho.Re.Ca, la maggior parte degli ordini viene tuttora gestita in modo non strutturato con telefono, email o WhatsApp. In Lombardia, la forte presenza di piccole realtà locali rende ancora più difficile l’adozione di soluzioni digitali e rallenta la crescita del comparto. Serve un cambio di marcia per migliorare l’efficienza, senza stravolgere le abitudini di lavoro ma rendendole semplicemente più intelligenti. Solo così il settore potrà valorizzare appieno l’eccellenza enogastronomica locale e competere su mercati sempre più dinamici ”
Grazie a moduli di intelligenza artificiale integrati, la piattaforma è in grado di anticipare la domanda stimando le quantità ottimali, riducendo gli sprechi e minimizzando i sovraccarichi del personale. In sostanza, è un vero “cervello digitale” che snellisce le attività quotidiane, riduce drasticamente gli errori umani e libera tempo e risorse preziose per gli operatori.
La Regione Lombardia, consapevole di queste sfide, ha messo in campo numerose iniziative per favorire la digitalizzazione delle PMI. È attivo il bando “Transizione digitale delle imprese lombarde”, che al 2025 ha raggiunto una dotazione di 34,4 milioni di euro per sostenere piani di innovazione tecnologica. L’obiettivo della misura regionale è spingere le aziende a progettare un vero percorso di digitalizzazione, migliorando la propria “maturità digitale” attraverso investimenti in automazione, formazione e nuovi processi.
“Il comparto food & beverage in Lombardia è solido e diffuso, ma la digitalizzazione resta un nodo critico. Questa situazione va però vista anche come una grande opportunità di sviluppo, specialmente per le micro e piccole imprese che costituiscono l’ossatura del settore ”, rimarca Bresciani “ Le tecnologie digitali e gli incentivi disponibili oggi offrono un’occasione irripetibile: l’importante è accompagnare le aziende con formazione, consulenza e strumenti concreti, in modo da trasformare il potenziale in competitività reale”.
Dopo il lancio ufficiale in aprile 2024, DueBee punta a consolidare la propria presenza nel mercato italiano entro la fine del 2025, con l’obiettivo di espandersi successivamente in Svizzera, Germania e Austria.
“La nostra missione è rendere il processo di vendita del mondo Ho.Re.Ca. snello e completamente digitale”, conclude Karim Dhouibi, co-fondatore di DueBee “ Con l’arrivo in Lombardia – che è una delle regioni chiave per l’agroalimentare italiano – e grazie alla collaborazione di Pietro Bresciani, vogliamo rafforzare la nostra presenza sul territorio e portare valore concreto agli operatori locali”.




