Crescita del terziario: nuove imprese e maggiore occupazione

Un’economia in evoluzione: crescita del settore terziario e dinamismo nei servizi a elevato valore conoscitivo

Le imprese artigiane perdono di vivacità

Al 30 settembre 2024 in provincia di Bergamo erano 91.157 sedi di imprese registrate e 82.994 le imprese attive. Rispetto a un anno prima queste sono aumentate di 137 posizioni, riportando una lieve crescita dello 0,2%.

Rispetto a un anno fa, tutti i settori hanno registrato cali, in particolare manifattura, agricoltura e commercio e lievemente anche le costruzioni, con l’eccezione dei servizi che registrano un generale aumento (+2,0%). Nello specifico, hanno contribuito a questa crescita le attività professionali tecniche e scientifiche, le attività finanziarie e assicurative, i servizi di informazione e comunicazione, le attività artistiche, le altre attività di servizi, le attività di noleggio e agenzie di viaggio, le attività immobiliari, l’istruzione, la sanità e assistenza sociale e, infine, l’alloggio e la ristorazione. Cala lievemente il trasporto e magazzinaggio.

Delle 1036 imprese iscritte nel trimestre le più numerose sono dei servizi complessivamente considerati, che hanno avuto 335 nuove imprese, valore che rapportato al numero delle registrate dà un tasso di natalità pari a 0,9%. A seguire, le costruzioni, il commercio, la manifattura e l’agricoltura.

Il terzo trimestre dell’anno si chiude con un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni (+278 unità). Questo dinamismo si spiega con l’aumento delle iscrizioni e la diminuzione delle cessazioni, soprattutto quelle d’ufficio. A questo proposito, si è infatti conclusa la prima fase di pulizia del Registro delle imprese, iniziata nel terzo trimestre del 2022, che proseguirà con la presa in esame di posizioni che richiedono accertamenti più approfonditi. Questa prima fase nel complesso ha comportato la chiusura di ufficio di 4.593 posizioni.

Rispetto alla forma giuridica, le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+2,7%), mentre le imprese individuali e le società di persone flettono.

Le imprese straniere attive sono 9.413 (+4,2% su base annua), spinte soprattutto da servizi di informazione e comunicazione (+21,4%), attività finanziarie e assicurative (+12,5%), attività professionali e scientifiche (+11,7%), attività immobiliari (+9,2%), le costruzioni (+6,5%), altre attività di servizi (+4,9%) e alloggio e ristorazione (+4,6%). Le imprese femminili attive sono 17.397, cresciute rispetto a un anno fa. Le imprese giovanili attive, che sono 7.321, registrano pure un lieve aumento.

Le imprese artigiane registrate al 30 settembre 2024 sono 28.943; quelle attive sono invece 28.885 e con un calo di 42 posizioni registrano una variazione dello -0,1% rispetto all’anno scorso.

Le iscrizioni artigiane nel trimestre sono state 361, in calo del 5,7% su base annua. Le cessazioni complessive, che possono essere dovute alla chiusura dell’impresa o alla perdita dei requisiti, sono state 304, in calo rispetto a un anno fa. Le sole cessazioni non d’ufficio sono invece aumentate lievemente. Il saldo complessivo risulta positivo con +57 unità. Tra i settori, mostrano un lieve dinamismo le costruzioni, il noleggio e le attività di informazione e comunicazione.

Come per il totale delle imprese, anche tra le imprese artigiane attive a fine trimestre, crescono i servizi (+1,9%). Cresce anche l’agricoltura, seppure si tratti di un settore con consistenze molto ridotte. Calano invece la manifattura, il commercio e le costruzioni.

Le società di capitali artigiane continuano a crescere (+3,0%) così come anche le imprese individuali, seppure in forma lieve. Le società di persone, le cooperative e i consorzi presentano invece una variazione negativa rispetto a un anno fa.

Le 107.677 localizzazioni attive, comprendenti sedi e unità locali, sono aumentate rispetto a un anno fa (+689) e impiegano 426.975 addetti (di cui 360.951 dipendenti e 66.024 indipendenti).

Tutti i settori economici, a parte l’agricoltura e la manifattura, riscontrano incrementi di addetti totali nelle localizzazioni attive. I servizi registrano complessivamente l’aumento maggiore (+5.516), trainati da trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione, attività professionali, tecniche e scientifiche, istruzione, altre attività di servizi, attività immobiliari, attività artistiche e sportive. Dopo i servizi, registrano gli aumenti maggiori le costruzioni e il commercio.

Commenta i risultati il  presidente della Camera di commercio di Bergamo Carlo Mazzoleni:Il terzo trimestre dell’anno esprime un dinamismo del tessuto imprenditoriale bergamasco che si legge nel saldo positivo delle imprese iscritte. Di conseguenza, le imprese attive registrano una lieve crescita. A trainarla sono i servizi, tra cui spiccano, come negli ultimi tre trimestri, i settori a elevato contenuto conoscitivo e anche i dati sugli addetti occupati confermano la vivacità del comparto. L’artigianato presenta invece una minore vitalità rispetto al complesso delle imprese, dovuta soprattutto al calo della manifattura”.

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